Guida all'ascolto


Dopo il successo delle passate edizioni, anche quest’anno prende il via l’appuntamento musicale tra i più attesi della provincia jonica. Giunto ormai alla IX edizione, il “Concerto di Primavera” rappresenta un prezioso punto di riferimento per molti giovani musicisti pugliesi. La manifestazione musicale, organizzata dall’Associazione di promozione sociale “Arcadia”, si articolerà in tre serate.
La serata di apertura vedrà sulla scena due giovani e talentuosi musicisti: il clarinettista Alessandro Schirano e la violinista Veronica Di Pasquale, accompagnati al pianoforte dalla pianista Epifani Selenia. Interessante, vario ed accattivante il programma musicale previsto per questa prima  serata. Un lungo viaggio attraverso la musica degli ultimi tre secoli nelle sue eterogenee e feconde modalità di espressione. L’atmosfera sarà scaldata in apertura dall’esecuzione di un grande capolavoro di W. A. Mozart, la “Sonata per violino e pianoforte in mi minore KV 304”, composta nel 1778. Anno particolare per il celebre compositore in cui subisce un grave lutto. La sonata KV 304 nasce proprio nei disperati giorni della malattia e della morte della madre. Questo evento drammatico e doloroso plasma l'intera sonata sotto il profilo stilistico ed emotivo.  La stessa tonalità scelta riflette questo spirito; infatti a livello compositivo, la tonalità di mi minore esprime un particolare e specifico “colore emotivo”: lo spleen, il mal d'esistere, il pessimismo, l'umore nero. L'incipit del tema è qualcosa di sconvolgente: un tema di otto battute di una prosciugata melanconia viene presentato all'unisono sia dal violino che dal pianoforte. Ma appena poche battute dopo i due strumenti cominciano a organizzare un sottile gioco contrappuntistico fatto di continui richiami e rimandi dove il tema diviene un fiume che emerge e si sommerge passando dall'uno all'altro strumento. La sonata è stata strutturata in due tempi: un “Allegro” iniziale e un secondo tempo di maggior delicatezza, un “Minuetto”. Ma, se già il primo tempo era un cesello di invenzione e sentimento, il secondo tempo è un vero e proprio capolavoro. “Un accoramento romantico, quasi schubertiano” lo definisce Bernhard Paumgartner. A seguire saremo inebriati dalla struggente  melodia della “Meditation dal  Thaïs”. Si tratta di un brano composto per violino e orchestra (proposto in trascrizione per violino e pianoforte) tratto dall’omonima opera lirica in tre atti di Jules Massenet, su libretto di Louis Gallet. E’ la storia di un monaco cenobita, Athanaël, che è intenzionato a convertire alla fede la cortigiana Thaïs, che corrompe il popolo d’Alessandria e lo spinge al culto di Afrodite. Per questa ragione lascia la Tebaide alla volta della città, dove viene ospitato dall’amante di Thaïs. In prima battuta, durante un banchetto l’asceta la invita alla redenzione senza successo. Successivamente, è lei desiderosa di riscattarsi dal peccato, si converte e trova rifugio in un cenobio, nel deserto.
In quell’austero luogo di preghiere e meditazioni trova la tanto cercata pace interiore. L’ironia della sorte vuole che il monaco perda la pace dell’anima  ed ossessionato dal ricordo della bellezza di Thaïs, dopo averla vista morente in sogno, torni di fretta al monastero. Lei, dopo tre mesi di penitenza, è ormai santa e totalmente distaccata dalle vanità terrene, e non sente le parole d’amore di Athanaël, morendo dolcemente tra le sue braccia rapita da una celeste visione. “Méditation” è senz’altro una  pagina di grande lirismo che descrive mirabilmente il miracolo spirituale, la trasfigurazione estatica di quella che fu la donna impura; e il tema che lo caratterizza tornerà nel resto dell’opera come emblema dell’acquisita salvezza della pentita. Il programma della serata continua con l’esecuzione di un altro grande capolavoro di W. A. Mozart, il “Concerto per clarinetto e orchestra  in La maggiore KV 622” (in trascrizione per clarinetto e pianoforte), composto dall’autore pochi mesi prima di morire (1791). All'epoca il clarinetto si presentava in una veste ben diversa da quella attuale, nonostante questo, Mozart è stato ben capace di sfruttare al meglio questo strumento traendone sonorità originali ed espressive. Il primo movimento è un “Allegro” e presenta un carattere gioioso e virtuosistico. Si apre con una breve introduzione strumentale del tema, ripresa dal clarinetto con passaggi virtuosistici che mettono in risalto le doti tecniche dello strumento. Il secondo movimento è un “Adagio”, caratterizzato da un andamento calmo e rilassante, in cui la melodia tocca le vette più alte, raggiungendo momenti di intimità e di struggente malinconia. L’ultimo movimento è un “Rondò” spiritoso e vivace. Con il suo carattere brioso conclude il concerto con un finale movimentato ed allegro. A tutt’alto genere di musica appartiene “Oblivion” di Astor Piazzolla, compositore sospeso quasi magicamente tra il tango, il jazz e la musica classica. Fedele alle sonorità, ai ritmi e agli strumenti della sua terra, l’Argentina, ma sensibile alle inquietudini che percorrono la musica classica contemporanea. La sua musica fonde infatti la tradizione del tango argentino, le suggestioni sinfoniche (Stravinski tra tutti) e le sperimentazioni del jazz, per creare un nuovo genere, originale e personalissimo. Prova di questa forte personalità è l’attenzione che Piazzolla ha ricevuto da molteplici ambienti: il cinema, che ha inserito le sue composizioni in innumerevoli colonne sonore. La danza, che ha reso omaggio alle sue opere, portando il tango fuori dalle sale da ballo argentine per farne uno spettacolo di altissimo livello. E infine la musica classica, i cui interpreti riprendono e reinventano nelle sale da concerto molte delle sue composizioni. Per concludere piacevolmente la serata gli artisti si esibiranno in un “Divertimento per clarinetto con accompagnamento del pianoforte sopra i motivi dell’opera Il trovatore di G. Verdi”, composto dall’allora primo clarinetto del Teatro alla Scala, Luigi Bassi (1833-1871), in pieno stile virtuosistico, il quale rientra nel filone super collaudato e sempre di sicuro effetto della trasposizione dell’opera nelle sale da concerto.
Il secondo appuntamento del Concerto di Primavera prevede il Saggio finale degli allievi che hanno preso parte ai corsi musicali organizzati dall’Associazione di promozione sociale “Arcadia”. E’ questa la novità dell’edizione 2012. Un appuntamento importante ed irrinunciabile per i giovanissimi allievi e per le loro famiglie: un’occasione preziosa di verifica e di gratificazione dell’impegno profuso, con fatica e con passione, durante mesi di duro lavoro. Per molti di loro sarà la prima volta su un palco, così il premio più ambito non potrà che essere rappresentato dalla presenza e dall’applauso di un pubblico che speriamo numeroso e caloroso.


Per concludere, la serata finale non potrà che coronare le aspettative di coloro i quali avranno preso parte con assiduità ai vari eventi di questa manifestazione che oramai aspira a diventare un vero festival musicale. Protagonisti della scena due chitarristi, Anna Barletta e Michele Santoro, che, nonostante la giovane età, vantano già numerose e importanti collaborazioni musicali e numerosi premi in concorsi nazionali ed internazionali, i quali proporranno un programma vario e brillante che spazia da autori classici (come Bach) ad autori  contemporanei  come Astor Piazzolla, Mario Gangi etc. Il primo brano è proprio una trascrizione per due chitarre del “Preludio” alla Suite inglese in La minore di J. S. Bach. A seguire un adattamento per due chitarre della “Danza del molinero” tratta dal balletto “El sombrero de tres picos” di Manuel de Falla, compositore spagnolo, esponente dell'impressionismo musicale. Appassionato del repertorio folklorico spagnolo, la partitura della “Danza del molinero” è ricca di temi che riecheggiano la musica popolare andalusa. Di De Falla sarà eseguito un altro brano “La vie Bréve” in trascrizione dall’originale per orchestra; in questo caso si potrà notare come i tratti tipicamente iberici dell’originale ben si conciliano con la sonorità delle chitarre. Milonga, invece, scritta nel 1978, è un’ opera del chitarrista argentino Jorge Cardoso e fa parte di una serie di 24 pezzi sudamericani pubblicati a Madrid. La milonga è una danza popolare di origine argentina che deriva dalla più comune Habanera, danza di origine spagnola molto simile al tango. Negli anni a venire però, il tango tolse molta popolarità alla Milonga che venne presto confusa con il tango stesso. Da ciò deriva la definizione di tango-milonga, cioè un tipo di tango con un adattamento leggermente più veloce e dal ritmo molto più marcato. Il brano successivo è il “Choro” di Joao Pernambuco. Chôro (popolarmente chorinho) è il nome che si da ad uno stile tipico brasiliano e al gruppo di musicisti che lo suona. In termini generali, il chôro è un ballo strumentale urbano. Era molto popolare a Rio de Janeiro negli anni ’70. La parola chôro  vuol dire “pianto” in portoghese, quindi la figura ritmica ricorrente in questo genere musicale rappresenta niente meno che . . .  singhiozzi. Villa-Lobos lo definisce come “l'essenza dell'anima musicale brasiliana”.
 Ultimo brano che conclude la prima parte della serata è “Suite italiana” per due chitarre di Mario Gangi, chitarrista italiano che si colloca indiscutibilmente tra i protagonisti assoluti dello scenario chitarristico internazionale. Il suo stile basato sulla naturale fusione di diversi linguaggi musicali che spaziano dal classico al jazz, precorre sicuramente i tempi. Suite Italiana è stata composta come omaggio al nostro Bel Paese e, non a caso, è costituita da tre movimenti i cui temi sono tutte melodie tipiche italiane:   
-    I movimento, un saltarello romano anonimo del '400;
-    II movimento, una melodia popolare abruzzese;
-    III movimento, Tarantella.
Al termine della prima parte della serata seguirà un breve intermezzo, in cui il chitarrista Michele Santoro sarà affiancato dalla flautista Tiziana Urgesi, musicista di vasta ed eclettica formazione. Il duo eseguirà “Caffè 1930” di Astor Piazzolla, “Nocturno op.37, Largo non troppo” di Francesco Molino, “Piazza Vittorio” di Celso Machado ed, infine, “Ave Maria: Meditazione in Do n°1 di J.S.Bach” trascritta per flauto e chitarra da P. Rodriguez; quattro brani che appartengono a stili musicali differenti ma, che metteranno in evidenza le spiccate doti tecniche e musicali dei musicisti.
La seconda parte della serata inizia con l’esecuzione di alcuni brani, “Manha de carnaval e Marchinha de carnaval”, “Chorinho en la mineur”, “Sambinha” di Celso Machado musicista, chitarrista e percussionista brasiliano specializzato proprio in musiche etniche. La serata si conclude con due celebri brani  la “Cumparsita” di Sinopoli e una originalissima versione del “Libertango” arrangiata dagli stessi musicisti.
La manifestazione avrà luogo nello splendido scenario del Centro Storico della Città di Lizzano. L’appuntamento è dunque per l’ 1 giugno 2012, data di inizio di una “maratona” di suoni e di emozioni che ci farà compagnia fino al 3 giugno.


                                                                                Dott.ssa Epifani Selenia